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Alert BTp, SocGen: Italia ancora a rischio declassamento

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Il Btp italiani, nonostante la discesa dello spread seguita alla formazione del nuovo governo, restano a rischio declassamento: è quanto ha affermato nel corso di un’intervista ripresa da Fx Street, il responsabile di Societe Generale per la European rates strategy, Ciaran O’Hagan:

“Il nuovo governo è ancora considerato pericoloso per le posizioni lunghe sui Btp. Raccomandiamo (agli investitori) di utilizzare la fase di ripresa per costruire nuove posizioni short sui bond italiani”. Permane il rischio di deflussi di capitali” anche se è “troppo presto per aspettarsi” queste fuoriuscite già “quest’estate”.

Secondo Societe Generale è forte la possibilità di downgrade anticipato da parte di Moody’s, probabilmente entro poche settimane, nonostante il nuovo governo abbia riportato il mercato dei Btp alla stessa situazione della scorsa settimana e che “i partiti populisti abbbiano chiarito la loro intenzione di mantenere l’euro”.

I movimenti dello spread nei giorni scorsi, tuttavia, sarebbero motivati più da speculazione che non da concreti timori sulla permanenza dell’Italia nell’euro: è quanto affermato al Corriere della Sera da Antonio Pace, hedge fund manager di Investcorp:

“[Quando] gli hedge capiscono che c’è un campanello di allarme nel programma [Lega-M5s] giocano tatticamente: non scommettono sulla rottura dell’euro ma su un indebolimento dei Btp”. Così vanno lunghi sui Bonos, cioè Comprano titoli di Stato della Spagna, e vendono allo scoperto i Btp aspettando di lucrare in pochi giorni sulla differenza tra i due titoli di Stato”.

E, il 29 maggio, arriva il momento di rottura: “Lo spread tocca 320 punti, ai massimi dal 2014. Scattano gli algoritmi delle vendite automatiche da parte delle grandi gestioni passive di colossi come Blackrock o Fidelity. «Cioè macchine, robot, non persone», nota Pace”.