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Al voto tre stati Germania, Merkel pagherà gestione migranti?

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MILANO (WSI) – Domenica tre stati federati della Germania, il Baden-Württemberg, la Sassonia-Anhalt e la Renania-Palatinato, saranno chiamati a un voto, che, a detta di molti, sarà interpretato come un indicatore importante sul gradimento di Angela Merkel e sulla politica del benvenuto portata avanti nella gestione della crisi dei migranti. I tre stati, assieme, contano più del 20% della popolazione tedesca.

E’soprattutto l’ascesa del partito euroscettico Alternativa per la Germania (Afd), guidato dalla nuova leader Frauke Petry, a essere osservata con particolare attenzione. Dopo aver ottenuto il 5% alle scorse elezioni federali con una campagna in favore dell’uscita della Germania dall’Euro (promossa per scongiurare il rischio di un’unione fiscale costosa per il popolo tedesco), Afd, sotto il comando della Petry, è diventato soprattutto un partito anti-migranti e fortemente critico nei confronti della politica delle porte aperte lanciata l’anno scorso dalla cancelliera Merkel.

I consensi, secondo i sondaggi, sono più che raddoppiati, oltre il 10%, a danno in particolare della compagine Cristiano Democratica.

Afd è nondimeno inserita nel novero delle forze populiste e xenofobe che rischiano di scompaginare gli assetti politici dell’Unione Europea: negli ultimi tempi ha suscitato forte indignazione l’invito della Petry a usare addirittura le armi da fuoco, da parte delle forze dell’ordine, se necessario a impedire l’attraversamento illegale dei confini.

Merkel Der Spiegel il mese scorso ha dedicato loro la storia di copertina, il titolo: “I predicatori dell’odio”. In particolare il risultato di Afd sarà molto seguito in Sassonia-Anhalt, dove i sondaggi indicano consensi vicini al 20%. A proposito di sondaggi, comunque, sembra che la popolarità della Merkel, dopo il tonfo registrato in seguito molestie sessuali di Colonia da parte di gruppi organizzati di nordafricani, stia risalendo. Se a gennaio il sostegno alla cancelliera era del 46%, adesso è tornato al 55%, per quanto ancora molto inferiore al quel 67% che il popolo tedesco le riconosceva nel luglio scorso.