Economia

Abolire riforma Fornero? Ecco quanto costerebbe secondo Boeri

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ROMA (WSI) – Uno dei cavalli di battaglia dei partiti politici alle prese con la campagna elettorale 2018 è il tema previdenziale e soprattutto la cancellazione della tanto discussa riforma Fornero che nel 2011 ha allungato l’età pensionabile per donne e uomini.,

Ma questo costa realmente allo Stato cancellare questa legge? A dare i numeri e il presidente dell’Inps, Tito Boeri che ha partecipato al seminario organizzato ieri da VisitINPS Scholars, a Roma.

“L’abolizione della pensione anticipata e il ritorno all’anzianità con 40 anni di contributi o con il meccanismo delle quote avrebbe un costo aggiuntivo attorno ai 15 miliardi l’anno, con un’incidenza sul debito pensionistico implicito di 85 miliardi, vale a dire cinque punti di Pil, che finirebbero sulle spalle delle generazioni più giovani”.

In sostanza il ritorno ai requisiti pre-Fornero con l’abbandono dell’attuale meccanismo dell anticipo provocherebbe un maggiore numero di pensioni per 5-600mila unità nei primi anni per il complesso delle gestioni. Per fare un esempio concreto, il numero uno dell’Istituto nazionale di previdenza sociale – già sottoaccusa per il rosso accertato dalla Corte dei Conti di 6 miliardi nella gestione 2017 –  ha indicato il potenziale di costo di una pensione di mille euro per le casalinghe d’età compresa tra i 60 e i 65 anni che nei primi cinque anni provocherebbero un costo di circa 10 miliardi.

Qualche giorno fa anche l’ex commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, che oggi dirige il nuovo Osservatorio sui conti pubblici messo in piedi all’Università Cattolica di Milano, aveva stimato che la cancellazione della riforma Fornero, per quanto fattibile, sarebbe stata costosa.

“Si parte da qualche miliardo per salire a 10-15 miliardi con punte di 1,5 punti di Pil. Nell’intero periodo in termini cumulati sono 20 punti percentuali di Pil. Per un paese già con debito al 130% non è una cosa da niente”.